Si ricomincia col laboratorio di improvvisazione teatrale per adulti. Ancora immersa nella lettura di “Grammatica della fantasia. Introduzione all’arte di inventare storie” di G. Rodari, per quest’inizio anno ho voluto sperimentare, applicando i suoi consigli sul raccontare, alla scena.
Questi giochi sono stati un bel motore per inscenare storie completamente deliranti, senza capo né coda, in cui l’entusiasmo e la voglia di giocare l’hanno avuta vinta sul rigore e la logica. Fantasmi che non sanno di esserlo, sono andati a braccetto con Pamele Anderson fagocitate da presentatori improbabili; un fantomatico Titanic due è affondato tra le note di una canzoncina miserabile, mentre in TV ha fatto scalpore la scoperta degli effetti sostenibili e decisamente estetici del sudore umano.
La settimana prossima ricuciamo un po’ i pezzi insieme e ci risistemiamo la cravatta, ma ieri è stato bello così, un cadavere squisito si è scolato il vino novello dell’improvvisazione, un modo tutto nostro per augurarci “buon inizio”. Vivo o no nella patria del surrealismo?